INTEROCEZIONE E TRAUMA-SENSITIVE YOGA: COLTIVARE CONSAPEVOLEZZA E SICUREZZA INTERIORE
UN PERCORSO DI YOGA E MINDFULNESS PER RICOSTRUIRE IL DIALOGO CON IL PROPRIO CORPO.
Un approccio integrato che combina mindfulness e yoga per il trauma per sostenere il dialogo con il corpo, migliorare la regolazione emotiva e favorire il benessere complessivo.
di Maria Chiara Mascia
PERCEZIONE CORPOREA: ESTEROCEZIONE, PROPRIOCEZIONE E INTEROCEZIONE
Il nostro corpo è costantemente attraversato da stimoli e informazioni, sia dall’esterno che dall’interno. Per percepire e interpretare questi segnali disponiamo di diversi sistemi sensoriali che dialogano tra loro:
- Esterocezione → riguarda la percezione degli stimoli che arrivano dall’ambiente esterno, attraverso i sensi canonici: vista, udito, olfatto, gusto, tatto. È ciò che ci permette di sapere cosa sta accadendo intorno a noi.
- Propriocezione → è la percezione della posizione e del movimento del nostro corpo nello spazio. Attraverso i recettori nei muscoli, tendini e articolazioni, restituisce la consapevolezza della postura, dell’equilibrio e del movimento.
- Tatto → è un senso particolare, che può essere considerato “intermedio”, in quanto riguarda il contatto con ciò che è esterno al corpo, ma anche con ciò che accade sulla superficie o appena al di sotto della pelle, fungendo da ponte tra mondo esterno e interno.
- Interocezione (o enterocezione) → è il senso che rivela ciò che accade all’interno del nostro corpo. Diversamente dagli altri sensi rivolti all’esterno, l’interocezione riguarda segnali endogeni: sensazioni come fame, sete, nausea, stanchezza, dolore, temperatura corporea, battito cardiaco, tensione muscolare, respirazione, emozioni… È un processo che può essere sia consapevole che inconscio.
Per semplificare:
- ESTEROCEZIONE → Cosa sta accadendo nell’ambiente intorno a me?
- PROPRIOCEZIONE → Come è posizionato il mio corpo nello spazio?
- INTEROCEZIONE → Cosa sta accadendo dentro di me? Come sto?
CHE COS’E’ L’INTEROCEZIONE?
L’interocezione è un concetto relativamente recente che è stato introdotto, rivisitato ed ampliato nella letteratura scientifica e oltre, affrontando il processo di ricezione, accesso e valutazione dei segnali provenienti dal corpo, specialmente dall’interno del corpo (sensazioni corporee afferenti), o più in generale la percezione dello stato del corpo, o il senso interno del sé.
Attualmente l’interocezione viene definita come i processi attraverso cui il sistema nervoso centrale percepisce, integra e interpreta la comunicazione proveniente dall’interno del corpo, fornendo una rappresentazione interna complessiva, aggiornata continuamente, al fine di regolare funzioni vitali, emotive e cognitive.
Questo insieme di funzioni e processi — la maggior parte dei quali avviene in modo inconscio o automatico — è fondamentale per la sopravvivenza umana e richiede un’interazione tra la percezione degli stati corporei, la valutazione cognitiva e l’attivazione di risposte.
Per tutta la durata della vita, l’interocezione elabora informazioni provenienti da tutti i principali sistemi biologici e coinvolge diversi aspetti dell’esperienza umana come il dolore, le condizioni mediche e i loro sintomi, la regolazione emotiva, ansia, depressione, disturbi dell’umore, il processo decisionale, l’assunzione di cibo e acqua, i disturbi alimentari, le dipendenze, il funzionamento sessuale, così come la percezione soggettiva del tempo e la consapevolezza soggettiva di sé e la coscienza.
QUALI AREE CEREBRALI SONO IMPLICATE NELL’INTEROCEZIONE?
L’intero sistema nervoso è coinvolto, attraverso vie afferenti ed efferenti, dai recettori sensoriali viscerali e somatici, al sistema nervoso periferico, al midollo spinale e al cervello e viceversa.
Le aree del cervello implicate in particolare nell’interocezione sono la corteccia somatosensoriale e la corteccia insulare, con particolare rilievo della parte anteriore destra della corteccia insulare, che rappresenta l’area deputata all’iterazione degli stati interocettivi come base per il “senso di sé”.
QUAL È LA CONNESSIONE TRA INTEROCEZIONE E SALUTE?
Dalla vastità dei sistemi coinvolti e dalle implicazioni sui diversi aspetti dell’esperienza umana, si deduce la profonda relazione tra interocezione e stato di salute di una persona, poiché aiuta l’organismo a mantenere l’equilibrio interno (omeostasi), elaborando costantemente informazioni provenienti da tutti i principali sistemi biologici.
Non si limita a segnalare condizioni mediche, ma riguarda anche il modo in cui regoliamo emozioni, prendiamo decisioni, ci alimentiamo, viviamo il dolore, il piacere e la percezione del tempo e di noi stessi — con conseguenze ulteriori nel favorire o nel ridurre benessere e autoregolazione.
Il suo buon funzionamento è quindi alla base della salute psicofisica complessiva.
STRESS, TRAUMA, PATOLOGIE CRONICHE E SISTEMI DI OPPRESSIONE POSSONO ‘ERODERE’ L’INTEROCEZIONE
Poiché l’interocezione è un processo sempre attivo durante tutta la vita, è particolarmente significativo considerare quelle condizioni che potrebbero “disattivarla” (come risposta funzionale a minacce esterne o interne)
Una interocezione alterata può contribuire allo sviluppo o al mantenimento di disturbi emotivi, ansiosi, depressivi, del comportamento alimentare, nel disturbo da stress post-traumatico, nelle dipendenze, e in generale nelle difficoltà di autoregolazione. Segni di interocezione compromessa o assente sono presenti in numerose condizioni di interesse psicologico e psichiatrico.
Se queste condizioni sono croniche o ripetitive, come nel caso dei sistemi di oppressione interconnessi che si ripresentano quasi ogni giorno per chi sopravvive a sessismo, razzismo, omofobia, stigma sociale ecc., questo può causare una cronica “disattivazione” delle funzioni interocettive nelle persone sopravvissute.
COLTIVARE E MIGLIORARE L’INTEROCEZIONE ATTRAVERSO LA PRATICA DI YOGA E MINDFULNESS
Coltivare l’interocezione può avere un impatto profondo e trasformativo sul benessere psicofisico di una persona. Favorire la connessione con le proprie sensazioni corporee interne aiuta a migliorare la regolazione emotiva, a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e a promuovere un senso di sicurezza e radicamento nel presente.
Le pratiche di yoga e mindfulness, soprattutto se orientate in modo trauma-sensitive, offrono strumenti concreti per sostenere questo processo. Attraverso il movimento consapevole, l’ascolto delle sensazioni interne e l’invito costante alla scelta e all’autonomia, è possibile ricostruire i percorsi dell’interocezione spesso compromessi da esperienze traumatiche o da condizioni di stress cronico.
Numerosi studi evidenziano come pratiche interocettive possano ridurre i sintomi legati all’ansia, alla depressione e ai disturbi post-traumatici, favorendo un maggiore equilibrio tra corpo e mente.
Nell’approccio TCTSY (Trauma Center Trauma-Sensitive Yoga) ad esempio, la priorità non è l’esecuzione formale delle posture ma la creazione di un ambiente sicuro e accogliente in cui le persone possano esplorare le proprie sensazioni corporee e riconnettersi al proprio vissuto fisico ed emotivo, sostenendo così i naturali processi di autoregolazione e di costruzione di sicurezza interna.
Coltivare l’interocezione attraverso queste pratiche significa favorire una progressiva riattivazione della capacità di ascoltare e rispondere ai segnali interni, ponendo le basi per un benessere più stabile e una migliore qualità di vita.
IN QUALI CONDIZIONI PUÒ ESSERE UTILE COLTIVARE L’INTEROCEZIONE?
Sviluppare una maggiore consapevolezza interocettiva può essere particolarmente benefico in numerose situazioni e condizioni di salute psicofisica. Tra queste:
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- Stress cronico e condizioni di iperattivazione del sistema nervoso
- Ansia generalizzata e stati d’ansia situazionale
- Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e trauma complesso
- Depressione e disturbi dell’umore
- Disturbi del comportamento alimentare
- Neurodivergenze, tra cui:
- ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività)
- Spettro autistico
- Disprassia
- Disturbi e sindromi che coinvolgono il tessuto connettivo, come:
- Sindrome da ipermobilità articolare
- Sindrome di Ehlers-Danlos (EDS)
- Lipedema
- Disturbi psicosomatici e condizioni caratterizzate da alterata percezione corporea, come:
- fibromialgia e dolore cronico
- sindrome da affaticamento cronico
- Dipendenze e comportamenti compulsivi
- Difficoltà nella regolazione emotiva e nella gestione dello stress quotidiano
- Condizioni di disconnessione corporea dovute a vissuti traumatici o a contesti di oppressione cronica (sessismo, razzismo, omobitransfobia, stigma sociale)
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La pratica di yoga trauma-sensitive e di mindfulness focalizzata sull’interocezione offre strumenti delicati e personalizzabili per sostenere queste persone nel riconnettersi gradualmente al proprio corpo in modo sicuro, rispettoso e autonomo.
Se pensi che questo approccio possa essere utile per te o vuoi semplicemente saperne di più, offro un incontro conoscitivo gratuito di 20 minuti su Zoom. Sarà uno spazio informale e senza impegno, dedicato ad ascoltare le tue esigenze, raccontarti come lavoro e valutare insieme se questo percorso può essere adatto a te.
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
La bibliografia di riferimento è fornita nei seminari di specializzazione per insegnanti yoga o su richiesta.